Uscita di AbeOS da AISO, seconda parte: lo storico.

Dalla Scuola

Pubblichiamo questa seconda comunicazione che segue la prima parte del 2 marzo (https://news.abeos.it/index.php/2020/03/02/uscita-di-abeos-da-aiso-i-dettagli/). Illustrare lo storico della vicenda serve a chiarire, a chi è interessato al mondo della Scuola di Osteopatia AbeOS (http://www.abeos.it) che, doveroso aggiungere “purtroppo”, la decisione di AbeOS nell’abbandonare AISO è nata, progressivamente, nel tempo e sancita con i fatti già esposti nel precedente articolo di cui sopra. Tuttavia è cresciuta e maturata nel tempo. Veniamo ad elencare le tappe che l’hanno prodotta. La primissima sorpresa è sulle basi fondanti l’aggregazione delle nostre scuole: prima di nascere, tra i direttori si stabilì un patto: che avremmo investito dei fondi affinché si incaricasse un organo terzo che poi, in totale autonomia durante l’operato, realizzasse controlli e ispezioni ai membri dell’associazione sugli standard prefissati. Si parlò di visite che non dovevano essere programmate bensì avvenire a sorpresa. Giustissimo: è una dimostrazione di credibilità, dei controlli ha paura solo chi non è a posto. A nostro parere un salto evolutivo rispetto alle stesse università. Ad associazione creata si virò, con nostra sorpresa, sul controllo realizzato da un incaricato interno. Nella discussione ci opponemmo sui principi ma restammo isolati. L’incarico cadde su una persona (di fiducia, per carità) ma che ricopre anche una carica nel Direttivo e quella di Probiviro. Nella votazione aspettammo ad alzare la mano per approvare ma, vedendo alzare tutte le altre ed essendo di fiducia la persona, alla fine approvammo anche noi. La seconda mina alla fiducia verso la nostra appartenenza arrivò a ottobre del 2018 e riguardava i rapporti tra AISO e OsEAN, cosa che noi avremmo voluto sinergiche e strategiche nel perseguimento degli obiettivi preposti. Ecco il testo della mail che il Direttore di AbEOS Marcello Marasco inviò il 22 ottobre alla mailing list di tutta l’associazione:

A questa mail rispose un solo collega, in privato e non sulla mailing list. Collega che stimo (non per questa specifica risposta ma per l’atteggiamento costruttivo ed equilibrato che gli riconosco da tempo).

I silenzi, assordanti, a questa mail degli altri 18 colleghi incluso le cariche dello staff di presidenza, ci ha fatto riflettere profondamente sul “perché” di questi silenzi: non possiamo credere alla gelosia, terrificanti sarebbero la pigrizia o, peggio, l’ignoranza. Ancora oggi non abbiamo un “perché”, si è purtroppo prodotto in noi un crollo della fiducia nello spirito di gruppo. I silenzi generali (o quasi generali) si sono perpetrati anche sulla nostra proposta di incaricare per ogni riunione un moderatore, nell’attivare un blog informativo di AISO, nell’incrementare le riunioni, magari online. Insomma, democrazia e libertà chiedono partecipazione, noi ci abbiamo provato a partecipare per (provare a) migliorare sempre più le cose.

Altra tappa. Nell’ottobre 2019 il Direttore di AbeOS viene insultato su un social, per aver tentato di fare da pompiere in una crescente diatriba che avevamo considerata poco produttiva per la nostra categoria, da un docente di una scuola il cui Direttore è un Probiviro AISO. A seguito di questo successivo video che racconta i fatti e cerca di smorzare ulteriormente i toni: https://www.facebook.com/marcello.l.marasco/videos/vb.1570286291/10218233830428433/?type=2&video_source =user_video_tab, lo stesso Marcello Marasco riceve questa pec di richiamo ufficiale da AISO:

Egr. Sig. Marcello Luca Marasco. La presente per significarLe che siamo venuti a conoscenza della diatriba in corso tra lei ed un osteopata sul social network denominato Facebook. Fin tanto che la questione si è limitata ad attenersi a due osteopati professionisti pur se entrambi iscritti alla nostra associazione di riferimento, i cui principi di etica e di deontologia dovrebbero essere rispettati sempre e comunque, nulla questio per quanto riguarda la nostra Associazione. Ma nel momento in cui, più o meno velatamente, vengono esposte considerazioni denigratorie su una delle scuole nostre associate, entriamo in un ambito che deontologicamente e professionalmente riguarda AISO, specialmente in questo caso, in cui è un direttore che si espone in prima persona. Le rammentiamo che il regolamento di attuazione dello statuto, al punto 9 determina: 9. In ottemperanza all’art. 2598 del codice civile e a garanzia dello spirito caratteristico delle Associazioni, le comunicazioni in genere e i messaggi pubblicitari impostati sui siti o sui social network da parte dei singoli soci non devono mai diffondere notizie o apprezzamenti sui prodotti e sulle attività delle Scuole facenti parte dell’associazione che siano idonei a determinarne discredito. (…). La invitiamo pertanto a non perseverare in questo poco fruttuoso atteggiamento, ad interrompere immediatamente qualsiasi comunicazione idonea a determinare discredito su altra scuola e a voler fornire le sue spiegazioni nel corso della prossima riunione dell’Associazione. Distinti saluti

Ora, noi invitiamo alla visione del video per giudicare voi stessi se questo richiamo sia congruo o meno al contesto. Ecco la nostra risposta:

Gent. XXX, lo farò molto volentieri essendo vittima delle ingiurie. Lo ribadirò in assemblea AISO ma giova anticipare che, pur riguardando un docente di una scuola AISO, non ho fatto alcun riferimento ad una scuola della nostra associazione ben conoscendo quell’articolo. Gli unici riferimenti all’AISO sono, unitamente ad altre istituzioni come quelle pubbliche o il ROI, della raccomandazione alla prudenza nei nostri interventi. Prudenza evidentemente venuta meno da parte di quel docente di scuola AISO. Ringraziando per l’opportunità di far ancor più luce su un fatto increscioso, cordiali saluti, Marcello Luca Marasco

Chiarimento mai avvenuto, nella successiva assemblea AISO Marcello Marasco non poté presenziare; non potendolo fare anche nella seguente, si recò alla riunione lo staff di segreteria AbeOS che aveva seguito tutta la vicenda ed era pienamente informata. Avrebbe voluto illustrare le posizioni che erano, soprattutto, di AbeOS (e condivise al nostro interno) prima che del suo Direttore. Non fu concesso.

In conclusione: la nostra uscita dall’associazione è stata una decisione molto sofferta, ci ha lasciato un senso di incompiutezza verso ciò in cui abbiamo creduto fermamente: l’aggregazione tra i simili, la condivisione tra gli stessi, il fare squadra verso obiettivi nobili (che in una scuola non sono certo l’economia pur non potendo essere trascurata come in ogni cosa umana ai tempi odierni). Non abbiamo alcun rimpianto per il nostro abbandono e siamo sicuri che, chi ci ha letto, potrà comprenderne il “perché”. Il nostro spirito sicuramente continuerà in questa direzione. Nonostante la delusione lasciamo l’associazione senza rancori personali verso i singoli, ovviamente con considerazioni di stima modificate per chi si è reso protagonista di comportamenti censurabili a nostro parere. Auguriamo ad AISO di diventare una parte importante ai fini della regolamentazione dell’osteopatia italiana, noi ci proveremo su una strada parallela.


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