Uscita di AbeOS da AISO, i dettagli
Ultime News
di Marcello Luca Marasco per conto di AbeOS
Il comunicato apparso l’uno marzo sul sito AISO (https://www.aiso-associazionescuoleosteopatia.it/2020/02/29/la-vera-garanzia-per-tutti-e-il-rispetto-delle-regole-condivise/) è, a nostro parere, l’ennesima dimostrazione della caduta di stile da parte del suo direttivo (ma non l’ultima vista una mail che leggiamo mentre pubblichiamo) e una decisa spinta al non creare in noi il minimo pentimento per la scelta fatta. Un comunicato dove ci si affanna nel fare gli imperterriti e paladini della giustizia (tra un po’ vedremo cosa c’è dietro questi proclami), nel tentare di affermare un’identità dell’associazione che noi di AbeOS (http://www.abeos.it) abbiamo invocato un numero innumerevole di volte, senza mai venire ascoltati. Ovviamente nel comunicato non c’è traccia di alcun riferimento oggettivo che noi invece daremo in questo ed altri articoli. Con i documenti visionati dal lettore sarà più facile farsi un’idea sul perché di un abbandono. Partiamo dai toni. Nel nostro articolo postato sul nostro Blog News (https://news.abeos.it/index.php/2020/02/29/la-scuola-di-osteopatia-abeos-esce-dallaiso/) abbiamo sottolineato ed enfatizzato come il nostro abbandono sia stato il frutto di quella che è oggi la nostra percezione dell’associazione, abbiamo parlato in prima persona, espresso un parere e non giudicato. Nel comunicato AISO (non firmato, quindi non sappiamo se sia frutto del Direttivo o dell’Assemblea) si parla di AbeOS in terza persona e facendo delle accuse alla nostra scuola che, avendo la schiena dritta, non può accettare. Clamoroso lo scrivere errato il nostro nome, ABeOS, sigh, meno male che eravamo solo una ventina di associati. Ovviamente nel comunicato ci si è ben guardati dall’elencare gli altri punti che ci hanno portato a questa scelta; la lettera che è firmata (2 persone su 3) da chi è contemporaneamente probiviro e membro del direttivo, è solo l’ultimo tassello che ha portato AbeOS a lasciare AISO. Comprendiamo il motivo ma non giustifichiamo. Ecco di seguito un pezzo del comunicato che è un capolavoro di incongruenze:
ABeOS è fuori da AISO perché a seguito dell’importante provvedimento dei Probiviri AISO, il suo direttore non ha neanche provato a difendersi. Manipolando ancora una volta la realtà dei fatti ha accusato chi aveva desiderio di giustizia e correttezza di “oligarchia”, inviando una lettera di dimissioni oramai inutile, visto che la maggior parte delle altre scuole aveva già convalidato il decreto dei Probiviri.
Bene, analizziamo con dati oggettivi e facciamo ordine: la mattina del 20 febbraio 2020 AbeOS annuncia sul suo sito di aver inglobato nella formazione prevista dalla norma CEN un master biennale di osteopatia strutturale. https://news.abeos.it/index.php/2020/02/20/abeos-insieme-alluniversita-della-basilicata-e-ad-ori-avvia-una-formazione-in-osteopatia-con-120-cfu-novita-assoluta-in-italia/ Lo chiamiamo 2+3 in quanto il primo biennio si svolge nell’università della Basilicata (master con 120 CFU), il secondo triennio si svolge nelle nostre sedi e completa la formazione prevista dalla norma CEN integrando quel che manca. Va aggiunto che, da subito, eroghiamo altre lezioni per quelle conoscenze e competenze che è meglio sapere all’inizio del percorso formativo. Eroghiamo, sempre da subito, ulteriore tirocinio clinico oltre quello previsto dal master (che attuiamo noi con la scuola ORI). Il risultato finale è una classica formazione tipo2 (T2), come già facciamo attualmente. Ora, se si volesse discutere e criticare, ciò sarebbe una benedizione (che si chiama democrazia), ma almeno 2 elementi su 3 del collegio dei Probiviri (che sono anche 2 elementi del Direttivo come già detto) hanno fretta, e ora lo analizziamo con elementi oggettivi. Una nota: al 1/3/2020, ore 21 sul sito AISO non c’è traccia di indicazioni delle cariche oltre il Presidente, vedrete che compariranno dopo questo episodio. Passano poche ore (siamo sempre al 20 febbraio, ore 16:03) ed un componente del collegio dei probiviri posta su una chat social di gruppo il seguente comunicato:

Cosa emerge: 1) l’insulto (“è una porcata”, ossia apostrofa in quel modo un master organizzato da un’università internazionale, mah), prima caduta di stile; 2) che AbeOS pungola continuamente sul fare squadra e gruppo (meno male, magari qualcuno dirà che di AISO non ce ne fregava niente); 3) che 3 minuti dopo (16:06) ha, probabilmente, emesso la sentenza. Ora ditemi voi se esageriamo nello scandalizzarci per questo modo di comunicare da parte di chi ha cariche in seno all’associazione. La nostra risposta:

Stile: possibilista, aperto al confronto e al giudizio, sicuramente innovativo (non si è mai sentita una cosa così in Italia a nostra conoscenza). Purtroppo questa persona alle 18:35 ancora non ha capito che il master è inglobato in un quinquennio. Ecco l’estratto di un post dove ci illustra il perché è una porcata:

Alle 16 e 46, sempre del 20 febbraio, sulla medesima chat uno dei Direttori associati scrive in uno scambio molto costruttivo seppur critico, che ti fa riflettere, purtroppo è isolato, la strada era sicuramente quella giusta (riporto solo le prime due righe per evitare altre espressioni più colorite):

Questa cosa che sanno tutti è una violazione dello stesso articolo per cui i probiviri emettono la loro delibera di espulsione ad AbeOS che dovrà essere votata a maggioranza semplice. Invitiamo chi volesse approfondire ad andare sui siti delle scuole per verificare. Aggiungo che invece AbeOS rigorosamente rispetta le tabelle ore/materie emanata dalla Commissione Didattica del ROI e adottata da AISO. A noi è costato molto inserire la nostra didattica in quelle tabelle, oggi ci sentiamo un po’ fessi ad aver fatto quello sforzo. Chiaramente la legge è uguale per tutti ma per qualcuno è un po’ più uguale. Alle 16:54, sempre del 20 febbraio, sulla chat del gruppo interviene un Probiviro rivestito di altra carica istituzionale in AISO:

Come si può vedere non c’è saluto, all’inizio come alla fine, ma un tono da Giudice che legge una sentenza in tribunale. Il giorno seguente, venerdì 21 febbraio, alle 18 e 12 arriva questa mail dall’AISO, ecco il testo:
Si porta alla Vostra conoscenza il decreto dei probiviri AISO nei confronti del socio Marasco (e quindi di AbeOS, ndr) emesso in data odierna. Come da statuto ve ne chiediamo la convalida inviando una mail di risposta alla presente, esprimendo il Vostro parere, ricordandovi che, a norma dello Statuto, è sufficiente la maggioranza semplice. La decisione sarà comunicata al socio, che legge in copia, e ratificata nella riunione di maggio. Per AISO – il XXX XXX XXX
A quel punto per AbeOS, che ha il vaso già colmo per una serie di situazioni che spiegheremo in un secondo articolo, questa è la famosa goccia di tracimazione. Non esiste tempo per far capire, non si conosce la scadenza della votazione, non espressa la modalità (voto palese all’Assemblea, voto personale, riservato al Direttivo, o Probiviri, tanto più o meno è lo stesso), si capisce solo che si vota per mail e null’altro. In AbeOS si analizza bene il tutto, si riflette profondamente, il giorno dopo (nessuna altra comunicazione è giunta ad AbeOS nel frattempo, nessuna comunicazione dei votanti) si inviano ad AISO le nostre dimissioni. Uscita di AbeOS per propria decisione che rende inutili le votazioni, e qui è azzeccato il termine “inutile”! Ci costa molto inviare quella mail ma davvero è troppo sommato a tanto altro. E probabilmente le dimissioni tolgono da imbarazzi alcune scuole. Ecco la dimostrazione del documento delle 16:51 della domenica 23 febbraio. Seguirà pec.

Ma torniamo al comunicato di oggi di cui re-incollo la frase chiave, lasciamo valutare chi legge: ABeOS è fuori da AISO perché a seguito dell’importante provvedimento dei Probiviri AISO, il suo direttore non ha neanche provato a difendersi. Tra la nostra primissima comunicazione (giovedì 20, prima mattinata) alla mail dei probiviri che decretano l’espulsione ( venerdì 21 febbraio, ore 18:12) ci passano circa 20 ore. Nel comunicato dei sito AISO di oggi si afferma anche: inviando una lettera di dimissioni oramai inutile, visto che la maggior parte delle altre scuole aveva già convalidato il decreto dei Probiviri. Abbiamo già detto della parola “inutile”, non ci torniamo. Ma la cosa che lascia di stucco (e ci fa pensare: “questo non è un ambiente a cui affidarsi per la regolamentazione dell’osteopatia“) è che, stando a quanto scritto, alla ricezione della nostra mail di dimissione, la votazione si era sostanzialmente celebrata, e quindi quando e come avremmo dovuto difenderci? No signori, non c’era bisogno che ci difendessimo, può bastare così. Questa si chiama sommarietà che è l’opposto della credibilità. Ci sono scuole che, non appartenenti ad AISO e che stimiamo, si sono costruite una forte credibilità, quello che sta facendo da anni, un mattone alla volta, AbeOS (e che infatti con quegli istituti ha scambi proficui, condivisioni, dibattiti). Per questo siamo usciti, perché quel progetto che abbiamo fondato e in cui abbiamo creduto non lo vediamo più. Siamo usciti con il nostro solito stile e augurando buon lavoro ai colleghi rimasti e ringraziando per il percorso comune, ma oggi tra AbeOS e AISO c’è grossa distanza, e accettiamo pure che ci si additi di averla creata noi, non è un problema. Ma la distanza oggi c’è. Schiena dritta sempre, quindi usciamo.

Abbiamo mostrato documenti oggettivi e fatto poche chiacchiere di circostanza, pensiamo di avervi dato gli elementi per farvi un’idea. In una seconda parte illustreremo tutte le altre componenti che hanno portato alla nostra scelta e che sono state molto più determinanti nel colmare il vaso poi traboccato con la storia del master nel T2. Grazie per chi ha avuto la pazienza di seguire sino a qui. L’Osteopatia è qualcosa di molto più grande degli osteopati.