AbeOS Raiano: terminato il seminario con una visione pragmatica (finalmente) della fascia

Dalla Scuola

La Scuola di Osteopatia AbeOS ha il 30% dei suoi immatricolati che ha cominciato a studiare osteopatia in un altro istituto italiano per poi, in secondo tempo, trasferirsi nell’istituto diretto da Marcello Luca Marasco. Proprio il direttore, grazie alla valutazione degli studenti trasferitisi in AbeOS ha, ormai da anni, constatato come in Italia, nell’ambito dell’osteopatia fasciale, vi sia una confusione non da poco su “cosa sia” questo prezioso approccio, tanto enfatizzato dal fondatore dell’osteopatia Still. Per questo motivo è nato il seminario monotematico sulla fascia, che ha come docente unico proprio il Direttore Didattico di AbeOS, seminario che viene insegnato nella formazione pre-diploma ai nostri studenti e che è stato insegnato anche all’estero. Il razionale didattico è semplice: dalla letteratura internazionale derivano molte classificazioni della fascia, alcune inutili, altre buone per una visione anatomica, altre ottime perché fanno dedurre all’osteopata che tipo di tecnica, ascolto e strategia di trattamento fasciale adottare. L’altro elemento didattico è l’utilizzo della fascia nella diagnosi e trattamento, non solo delle disfunzioni, ma anche della gestione del paziente con alterazioni postura (non parliamo della spalla più su o più avanti, bensì della funzione fasciale). Le tecniche insegnate hanno avuto un riscontro clinico dove, in collaborazione con il Professor Stefano Galletti, sono state dimostrate variazioni della trama nella fascia trattata. Il seminario, già tenutosi molte volte in AbeOS, ma anche all’estero, è stato insegnato nella sede di Raiano agli studenti dell’ultimo anno nello scorso weekend. Sarà certamente riproposto in futuro anche per osteopati già diplomati.

Nella foto di copertina: il Prof Stefano Galletti con Marcello Luca Marasco, durante gli studi sulle variazioni delle trame fasciali indotte dalle tecniche osteopatiche. Questa foto evoca forti emozioni in AbeOS perché vede la presenza a quel laboratorio di Anna Paternò, osteopata diplomatasi in AbeOS, oggi purtroppo non più tra noi per un tragico incidente.


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