Alle 10 di mattina di 150 anni fa nella mente del Dottor Andrew Taylor Still balenava per la prima volta la parola “Osteopatia”

Editoriale

Erano le 10 di mattina del 22 giugno del 1874 e il Dottor Andrew Taylor Still camminava, baciato dal sole, in una campagna delle pianure americane. Fu proprio questo fondale da film western ad illuminare il saggio e rivoluzionario Still come un’illuminazione sulla via di Damasco. Egli stesso scrisse successivamente: “come un colpo di sole la verità intera albeggiò nella mia mente, ho visto una piccola luce nell’orizzonte della verità, in pratica ho issato la bandiera dell’Osteopatia“. In realtà la medicina osteopatica era già nata, e da tempo, grazie alle “leonardesche” intuizioni del Vecchio Dottore sui processi della salute e della sua integrazione nella natura.

Particolare non da poco: questo tesoro di genialità costruito sino ad allora non aveva ancora un nome per il suo battesimo. E l’ebbe proprio in quella mattinata di un 22 giugno 1874 americano. Ancora oggi molti confondono il significato della parola “osteopatia” che in realtà è molto semplice. Non è certo la banalizzazione (errata) di “patologia dell’osso”, come ancora si sente ma, fortunatamente, sempre meno. Il significato etimologico di osteopatia è l’unione della parola greca “oστέον“, che significa “struttura” e il termine inglese “path” la cui traduzione è “via, sentiero, percorso“. Pertanto il significato del nome va inteso in questo senso: la struttura è la via (della salute).

Auguri osteopatia, medicina dei passionali del curare. Peccato che l’idiozia del politico medio italiano, il pressapochismo italiota e l’arrivismo economico di alcuni osteopati (pochi ma nei posti giusti per fare danni), camuffati da tuoi paladini, ti stiano uccidendo. Morirai giuridicamente, non morirà mai quel fuoco sacro di chi ti ha amato a prima vista.


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