La tossicità del mercurio

Ricerca e scienza

Riceviamo e pubblichiamo molto volentieri un articolo della Dottoressa Rosanna Di Giosaffatte, odontoiatra biologica che incontreremo nella Settimana della Salute, nelle date dell’11 settembre a Pescara e, due giorni dopo, venerdì 13 a Raiano. Prenotati per una visita a libera donazione per controllare il tuo stato di intossicazione da otturazioni dentarie.

di Rosanna Di Giosaffatte

Odontoiatra specializzata nell’odontoiatria biologica e nella rimozione delle amalgame con disincastonamento. Riceve presso Atlas Pescara. Galleria del cineteatro Circus (ex-River)

Allo stato puro liquido, il mercurio è solo leggermente tossico; i suoi vapori, i suoi sali e i suoi composti invece sono tutti molto velenosi e provocano danni diretti al fegato e al sistema nervoso centrale, sia per inalazione che per ingestione o per semplice contatto fisico.
Il pericolo principale posto dal mercurio liquido è che in condizioni ambientali standard (STP) tende a formare ossido (II) di mercurio, e se viene fatto cadere o agitato forma una serie di goccioline finissime, aumentando molto la superficie esposta all’aria e accelerando il processo.
Inoltre, se ingerito forma composti organici all’interno dell’organismo, soprattutto metilmercurio, che si concentra negli organismi viventi seguendo la catena alimentare e raggiunge concentrazione pericolose nelle specie al vertice della piramide, come il tonno ad esempio.

Negli esseri umani l’avvelenamento da mercurio è il risultato di un consumo prolungato di alimenti contaminati. Il composto più pericoloso è il dimetilmercurio: è tanto velenoso che sono sufficienti pochi milligrammi a contatto con la pelle per uccidere. Il mercurio è una tossina bioaccumulativa che viene assorbita facilmente attraverso la pelle, l’apparato respiratorio e quello gastrointestinale.

Il mercurio attacca il cervello e il sistema nervoso centrale nel suo complesso, e anche i tessuti della bocca, delle gengive e dei denti. È anche un grave rischio per i feti, cui può provocare malformazioni; a temperatura ambiente, il mercurio evapora lentamente raggiungendo concentrazioni molto superiori alla soglia massima tollerabile, nonostante il suo alto punto di ebollizione. Il pericolo cresce al crescere della temperatura ambiente.
Per questi motivi, il mercurio dovrebbe essere maneggiato con grande attenzione: i contenitori di mercurio devono essere sempre coperti per evitare versamenti accidentali ed evaporazione; il riscaldamento di mercurio o di suoi composti andrebbe sempre fatto sotto una cappa aspirante ben ventilata e dotata di filtri. Inoltre, alcuni ossidi di mercurio possono decomporsi spontaneamente in mercurio liquido puro, che evapora istantaneamente in modo non avvertibile.


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