Chemioterapia e Osteopatia

Clinica, Salute

La chemioterapia è una terapia antitumorale basata sulla somministrazione di particolari farmaci, detti citotossici o antiblastici, allo scopo di provocare la morte delle cellule tumorali. In base alla loro natura, si distinguono:

  • chemioterapia antimicrobica, o anti-infettiva, che ha il bersaglio nei microrganismi patogeni e nelle cellule da essi infettate; i suoi prodotti (chemioterapici) sono detti antibiotici, antivirali, antimicotici etc.
  • chemioterapia antineoplastica (nel linguaggio comune, chemioterapia per antonomasia), colpisce le cellule neoplastiche con farmaci noti come antitumorali.

Il trattamento può prevedere la somministrazione di un solo farmaco o di più farmaci contemporaneamente, scelti tra decine di prodotti disponibili e largamente usati nella maggior parte dei paesi del mondo.

La scelta del trattamento più indicato dipende da molti fattori, in primo luogo dal tipo, dallo stadio e dalle caratteristiche biologiche (valutabili con l’esame istologico) del tumore, come anche dalle caratteristiche cliniche  del paziente (età, sesso, trattamenti precedenti, condizioni generali). (1)

I farmaci chemioterapici si possono distinguere in 3 classi a seconda del loro meccanismo d’azione.

  • Classe 1. NON SPECIFICI. Colpiscono tutte le cellule sia che esse si trovino in ciclo che in fase G0. Tra di essi troviamo: Antibiotici antitumorali e Radiazioni.
  • Classe 2. FASE SPECIFICI. Bloccano la cellula in una fase particolare del suo ciclo cellulare. Essi sono Antimetaboliti, Alcalodi della Vinca ed Epipodofillotossine.
  • Classe 3. CICLO SPECIFICI. Aggrediscono la cellula in qualsiasi fase attiva del ciclo cellulare, mentre non agiscono quando questa si trova in riposo, cioè in fase G0. Essi sono: Alchilanti, Nitrosuree, Dialchitriazeni, Bleomicina, Composti del platino.

Il meccanismo d’azione dei farmaci chemioterapici consiste nell’impedire la crescita delle cellule tumorali. Attraverso il sangue, essi raggiungono le cellule tumorali in tutto il corpo e ne causano la morte cellulare attraverso danno citotossico diretto o interferendo nei processi replicatici.(2)

Al tempo stesso però agiscono anche su una parte di cellule sane e, sebbene queste siano capaci di riparare i danni causati dai farmaci, ciò può produrre spiacevoli effetti collaterali.  Solitamente la durata di questi effetti è temporanea (la maggiorparte delle volte scompare al termine del trattamento), altre volte invece possono persistere per molto tempo dopo la fine della terapia). Alcuni organi risultano più sensibili agli effetti collaterali della chemioterapia, rispetto ad altri, perché sono costituiti da cellule dotate di una replicazione più attiva; Tra questo organi ci sono : midollo osseo, mucosa orale, mucosa gastrointestinale, cute e follicoli piliferi.

Possiamo riassumere le interazioni tra ospite, farmaco e tumore attraverso il cosiddetto triangolo chemioterapico.

Per capire il funzionamento del farmaco chemioterapico e per ridurne la tossicità, si deve tener conto dei vari passaggi che un farmaco compie una volta entrato nel corpo:

  • trasporto attraverso la parete cellulare: i meccanismi che lo regolano possono essere diversi;
  • assorbimento: quello per via orale è diverso da quello per via parenterale;
  • distribuzione: alcuni farmaci sono lentamente rilasciati perché si legano alle proteine plasmatiche mentre altri vengono rapidamente degradati;
  • tipo di metabolismo: alcuni agiscono per via diretta, altri dopo essere stati trasformati in composti di degradazione. Il metabolismo, ovvero la biotrasformazione del farmaco, avviene essenzialmente nel fegato. Anche altri organi (intestino, rene, polmone, ecc.) hanno enzimi biosintetici deputati al metabolismo dei farmaci;
  •  eliminazione: alcuni sono eliminati per via renale mentre altri sono a predominante catabolismo epatico.

In ogni caso, al paziente viene sempre consigliato di bere molto in seguito all’infusione e vengono anche prescritti farmaci per aumentare la diuresi, in modo da eliminare il più in fretta possibile i cataboliti tossici derivati dalla degradazione del farmaco chemioterapico. Questo ci fa capire l’importanza di avere una buona funzionalità epatica e renale, per eliminare le tossine.

Effetti secondari della chemioterapia

Gli effetti secondari si possono distinguere in base al momento della loro comparsa, in rapporto alla somministrazione della chemioterapia(3) :

  • Effetti immediati: appaiono entro poche ore dalla terapia; sono mediati da citochine (es: vomito) e da reazioni chimiche come ad esempio quella allergica.
  • Effetti acuti: compaiono in genere entro qualche settimana.
  • Effetti tardivi: si manifestano mesi o anni dopo le terapie.

Sintomi:

MOLTO FREQUENTI ( più di 1 su 10) :

– Ematologici (Leucopenia e neutropenia, Piastrinopenia, Anemia, Sindromi mielodisplastiche e Leucemie secondarie indotte dalla chemioterapia, soprattutto a base di alchilanti e antracicline)
– Vomito e nausea
– Alopecia
– Astenia, Cancer Release Fatigue Syndrome
– Alterazione cicli mestruali

POCO FREQUENTI ( da 1 su 10 a 1 su 100)

– Diarrea
– Neuropatie
– Dolori ossei e articolari
– Infezioni
– Alterazione della funzione epatica e renale
– Reazioni allergiche

RARI (meno di 1 su 100)

– Effetti cutanei
– Alterazione della funzione cardiaca
– Stravaso del farmaco

Chemioterapia e Osteopatia

Il paziente oncologico è un paziente che forse più di altri ha bisogno di essere sostenuto, non soltanto dal punto di vista relativo alla malattia, ma nella sua globalità, secondo appunto quelli che sono i principi dell’osteopatia.

Il ruolo dell’Osteopata è quello di intervenire sul miglioramento della qualità della vita. Purtroppo, non andiamo ad intervenire sulla patologia, ma cerchiamo di evitare che alcuni sintomi, a volte antecedenti, non si acutizzino durante il periodo di terapia. In molti casi si ottengono anche miglioramenti sull’intensità dei sintomi associati.

A.T. Still, nel suo libro “Osteopatia ricerca e pratica”, pubblicato nel 1910, ci descrive il suo trattamento del tumore, o meglio della causa del tumore, perché “l’osteopatia cerca di curare, non di sprecare tessuti, sangue o vita per colpa del bisturi o del cloroformio. L’osteopata dovrebbe fare di tutto per ridurre il tumore senza il bisturi”.

Nei prossimi articoli vi parlerò in modo più specifico dei sintomi dovuti agli effetti collaterali dei farmaci chemioterapici.

Bibliografia:

Sono Naomi  De Meis, diplomata in Osteopatia a Febbraio 2020 presso Abeos Osteopathy School. Lavoro come Osteopata iscritta al R.O.I presso due diverse sedi ad Avezzano: Studio Medico Centrale e Associazione di Promozione Sociale  ‘I Girasoli’, dove ho l’onore di interagire anche con pazienti oncologici. Collaboro con Abeos come Assistente delle materie Osteopatiche viscerale e fasciale. Ho avuto esperienze lavorative e collaborazioni con varie figure professionali: odontoiatri, fisioterapisti, pediatri, ostetriche e ortopedici. Durante gli anni di formazione ho avuto l’onore di esercitare  molte ore di tirocinio con calciatori, pallavolisti, rugbisti, sciatori e atleti della Nazionale di canottaggio rumena. Ho svolto molti corsi post-graduate e master in Osteopatia pediatrica.


Lascia un commento